1. A Marzo, Bersani si dichiara contrario ai matrimoni gay;
2. A Maggio, il gruppo consigliare del PD a Udine boccia la campagna di Arcigay contro l’omofobia, definendo “provocatori” dei manifesti in cui due uomini e due donne si baciano;
3. A Luglio, il sindaco di Spresiano, in provincia di Treviso, eletto dal PD, definisce “malate” le persone omosessuali;
4. A Luglio, il consiglio comunale di Pesaro, guidato dal PD, boccia una mozione per istituire il registro delle unioni civili. Ai voti del Partito Democratico si uniscono quelli della Lega Nord e del PDL.
Considerazioni
Non sono così sciocco da credere che i partiti piccoli, duri e puri siano più utili alla causa dei diritti civili del sostegno, talvolta altalenante, di una grande forza politica quale è, per numeri e potere, il Partito Democratico. Per fare un viaggio lungo e difficile, è necessaria infatti una barca grande e resistente.
Il punto – mi viene da scrivere: il nodo già risolto -, a mio avviso, è che il PD non ci sostiene affatto.
Se guardiamo i fatti (e non le pezze messe a posteriori), non possiamo che trarre questa conclusione. E il suo inevitabile corollario: appoggiarsi a questa forza politica ci condannerà ad altri 30 (trenta) anni senza diritti.
Conclusioni
Andiamo da un’altra parte.