Leggo la mossa di ieri di Bersani (Pd) e di Vendola (Sel) – chiedere al Parlamento ma in particolare agli eletti del Movimento 5 Stelle i voti (o le opportune assenze) che permetterebbero la nascita di un “governo di programma” – come pura tattica.
Consapevoli che né la base né una fetta consistente del partito digerirebbero la riedizione della “Grande coalizione” col Pdl di Berlusconi, imbarcando anche la Scelta Civica di Monti e l’Udc di Casini, ma che potrebbero digerirla se prima fosse esperita una prova di alleanza coi grillini.
Grillini che però sicuramente la rifiuteranno perché da sempre affermano di non volere accordi strutturati, ma solo punto per punto.
Ripeto, è solo tattica, il cui scopo è fuggire dalle proprie responsabilità (esorbitante l’assenza di dimissioni dello “smacchiatore di Bettola”, a fronte di una sconfitta epocale) e salvaguardare la classe dirigente democristiana del Pd.
Non cambio di una virgola le mie previsioni.
